
Si può notare come nel Piano Regolatore, gli edifici che affacciano sull'attuale Lungotevere Prati siano riportati in "rosa", colore identificativo dei "nuovi quartieri da costruirsi" (come indicato nella leggenda al piano allegata.)
PIANO REGOLATORE DI ROMA DEL 1909
L’elezione a sindaco di Ernesto Nathan, figlio di un'attivissima sostenitrice di Giuseppe Mazzini, e la vittoria del blocco popolare interrompono la gestione aristocratica del Comune di Roma e sottraggono Roma al tradizionale dominio della curia, inserendola in un ambito culturale e politico europeo.
Uno dei frutti di questa stagione è il nuovo piano regolatore e di ampliamento, che a differenza dei precedenti, ha un respiro europeo. La necessità di “preparare la città” al cinquantenario dall'unità d'Italia (1911), spinse il nuovo sindaco ad affidare ad un tecnico esterno, di provata competenza, tale Edmondo Sanjust di Teulada, la redazione del nuovo piano per accelerarne la redazione e l’approvazione.
Il 10 febbraio 1909 viene adottato in Consiglio il nuovo Piano Regolatore.
Nuovi quartieri (grandi):
- Piazza d’Armi- Mazzini: 160 ha
- Flaminio (p.zza G. da Fabriano): 81 ha
- Piazza Verbano: 62 ha
- Piazza Bologna: 103 ha
- Appio-Tuscolano (Re di R. e Tusc): 209 ha
Nuovi quartieri (minori):
- S. Maria d. Fornaci: 22 ha
- Gianicolo-Montev. (Pzza R. Pilo): 47 ha
- Portuense, Pta S. Paolo, Paisiello: 127 ha
Aree per Villini, parchi e giardini: 479 ha
Totale: 1290 ha
Nuovi abitanti previsti: 516.325, densità media = 400 ab/ha
Il piano di Sanjust individuò nella differenziazione dei tipi edilizi lo strumento più idoneo per un reale controllo della crescita della città. Rispettando i vincoli tipologici (fabbricati, villini, abitazioni nelle zone verdi) si sarebbe potuta infatti determinare, invece della tradizionale espansione compatta e indiscriminata, una serie alternata di zone più o meno densamente abitate. Su questa base, e quindi sulle differenti densità, erano dimensionate tutte le previsioni tecniche del Piano, dalla rete delle fognature alle sezioni stradali, alle attrezzature pubbliche.
(da www.cittasostenibili.it)
1909 MASTER PLAN FOR ROME
The election as mayor of Ernesto Nathan, son of a very active supporter of Giuseppe Mazzini, and the victory of the popular bloc interrupted the aristocratic management of the City of Rome and removed Rome from the traditional dominion of the curia, placing it in a European cultural and political context.
One of the fruits of this season was the new town planning and extension plan, which unlike its predecessors, had a European scope. The need to 'prepare the city' for the fiftieth anniversary of the unification of Italy (1911) led the new mayor to entrust an external expert, Edmondo Sanjust di Teulada, with the drafting of the new plan to speed up its preparation and approval.
On 10 February 1909, the new Regulatory Plan was adopted by the Council.
New (large) districts:
- Piazza d'Armi- Mazzini: 160 ha
- Flaminio (p.zza G. da Fabriano): 81 ha
- Piazza Verbano: 62 ha
- Piazza Bologna: 103 ha
- Appio-Tuscolano (Re di R. and Tusc): 209 ha
New (minor) districts:
- S. Maria d. Fornaci: 22 ha
- Gianicolo-Montev. (Pzza R. Pilo): 47 ha
- Portuense, Pta S. Paolo, Paisiello: 127 ha
Villini, parks and gardens: 479 ha
Total: 1290 ha
Expected new inhabitants: 516,325, average density = 400 inhabitants/ha
Sanjust's plan identified the differentiation of building types as the most suitable instrument for truly controlling the growth of the city. By respecting the typological constraints (buildings, small villas, dwellings in green areas), instead of the traditional compact and indiscriminate expansion, an alternating series of more or less densely populated areas could be created. On this basis, and therefore on the different densities, all the technical forecasts of the Plan were sized, from the sewage network to the road sections and public facilities.
(from www.cittasostenibili.it)
